Sos Pipiriolos, Pasta in Sardegna con Dranexperience.com

Pasta in Sardegna: Sos Pipiriolos di Montresta

La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella

Quando e in che modo arriva la pasta in Sardegna? Ora, dopo anni di ricerche siamo sicuri che la pasta arriva dal mondo arabo che ha conquistato posti come Sardegna e Sicilia importando le loro tradizioni e culture. Pensate che fino al medioevo, nei documenti archiviati, non c’è nessuna traccia del nome Pasta mentre gli arabi hanno lasciato numerose ricette in cui la pasta viene nominata diverse volte sotto il nome di Ittria, un nome latino che significa Impasto di Pasta.

CENNI STORICI DELLA PASTA IN SARDEGNA

Aristotele, nei suoi documenti, parla di come le “genti della Sardegna” commercializzavano le Sardine e numerosi altri prodotti alimentari, tra cui il Grano. Per i Greci l’isola era felice e fertile, posizionata molto bene strategicamente e per questo veniva conquistata. Oltre questo, durante il medioevo l’apporto della cultura araba in Sardegna è stata fortissima tanto che numerose parole di alcune attuali pietanze derivano proprio dal mondo Arabo. Su Vilindeu, capelli d’angelo dal latino fideos che deriva dall’arabo fidash, ovvero pelo o capello. Stessa cosa vale per la fregola, una pasta molto simile al cous cous e termine inventato dai francesi al ritorno dall’Algeria. La forte e intensa tradizione della pasta in Sardegna è da riportare, storicamente, al mondo Arabo e per questo ne siamo grati. Attualmente la Sardegna vanta decine e decine di tipologia di pasta fatta a mano, dalla più lunga al mondo Su Filindeu alla più piccola come i Malloreddus di Bessude, tutta via oggi parleremo di una tipologia di pasta che viene fatta solo in 2 località in Sardegna: Montresta e Ula Tirso: Benvenuti nel mondo de Sos Pipiriolos. Noi, nel nostro piccolo, continuiamo a promuovere e valorizzare zone meno battute attraverso le nostre escursioni guidate. Visita questa pagina e scopri di più.

SOS PIPIRIOLOS

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Sos Pipiriolos di Montresta è una pasta tipica e unica nel suo genere in tutto il territorio regionale. Il suo nome significa Piffero, proprio per la sua forma allungata e tubulare. Andando oltre le questioni toponomastiche, la pasta di Sardegna Sos Pipiriolos sono un tipo di pasta trafilata al bronzo e molto porosa, e viene preparata utilizzando farina di semola o di grano duro, acqua e sale. La lavorazione della pasta può risultare piuttosto faticosa visto che l’impasto non deve risultare morbido. Ottenuto l’impasto, bisogna preparare dei lunghi cilindretti con un diametro adatto a far entrare la pasta nel torchio e da tagliare al raggiungimento della lunghezza desiderata. Una volta pronti si possono gustare da freschi o far seccare, e il condimento tipico è un sugo di cinghiale o pecora con una spolverata di pecorino al gusto.

LA LAVORAZIONE

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Questa pasta di Sardegna Sos Pipiriolos viene fatta attraverso una trafila di bronzo, cioè una matrice forata con diverse forme, per ottenere la pasta. La trafila è costituita da pesanti dischi di bronzo, da posizionare volta per volta per ottenere il formato desiderato. La trafila (inserita all’interno di una rudimentale pressa chiamata torchio) ha un formato caratterizzato da 4 fori in modo da ottenere 4 Pipiriolos per volta. Ogni disco ha un monte ore massimo di lavoro “sopportabile”, inoltre dev’essere pulito in maniera quasi “maniacale”, altrimenti il formato potrebbe iniziare a presentare alcune imperfezione ed è necessario sostituire il pezzo.

LA SUA IMPORTANZA ALIMENTARE

Perchè la pasta di Sardegna trafilata al bronzo ha una sua importanza alimentare? Sos pipiriolos è quindi una pasta trafilata al bronzo che risulta ruvida e porosa, caratteristica fondamentale che le permette di trattenere in maniera ottimale sughi, tipo quello di cinghiale. Da un punto di vista nutrizionale, la pasta trafilata al bronzo richiede una semola qualitativamente migliore che permette di ricavare un profilo nutrizionale eccellente, a partire dal tenore proteico che si aggira tra il 12-13% ogni 100 grammi. Dal punto di vista scientifico è provato quindi che la qualità della pasta è data dalla percentuale di proteine ma soprattutto dalla qualità del grano. Nel caso dei Pipiriolos viene utilizzato il grano Senatore Cappelli, macinato con l’antica mola sarda a pietra e la semola che ne deriva presenta dimensioni irregolari e colore scuro, ma di maggior gusto, profumo e tutto questo porta, dal punto di vista nutrizionale, enormi benefici al nostro microbiota intestinale.

Abbiamo stimolato il tuo gusto? Il miglior modo di vedere, toccare, sentire e gustare i Pipiriolos sono attraverso la nostra Spedizione Gourmet, una magnifica Cooking Experience direttamente a Montresta, dove questa pasta viene lavorata da generazioni. 

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Canyon Sa Entale | i dintorni di Alghero, Villanova con Dranexperience.com

Dintorni di Alghero: Scopri Villanova Monteleone

Amigu fidau, teniddu preziosu. Tradotto dal sardo “Amico fidato, tienilo prezioso”

Alghero è un ottimo hub per esplorare il territorio limitrofo, dalla costa all’entroterra, dal mare alle montagne, dalle tradizioni culinarie marittime a quelle terrestri, per questo abbiamo voluto creare diversi articoli che riguardano i dintorni di Alghero, come per esempio il territorio di Villanova Monteleone.

Questo piccolo villaggio, con meno di 2500 abitanti, ha una splendida storia e sicuramente un miglior futuro rispetto, purtroppo, ai cugini di Monteleone Roccadoria (a qualche decina di km da Villanova). Passiamo al dunque, perchè DRAN Experience ha appositamente preparato un articolo per te

VILLANOVA MONTELEONE: COSA SAPERE

Villanova Monteleone fu campo da battaglia di tante lotte, a partire dal 1200 d.c. e per questo motivo ci fu un’inevitabile sfollamento soprattutto nel corso delle guerre tra Doria e Aragonesi. Chi salvò Villanova Monteleone furono gli abitanti dell’allora ricca Monteleone Roccadoria che si trasferirono nel villaggio con l’obiettivo di ripopolarlo, e ci riuscirono purtroppo a discapito di Monteleone Roccadoria che attualmente conta poco meno di 150 abitanti ed è un paese destinato all’estinzione. Villanova Monteleone è assolutamente uno dei borghi da vedere nei dintorni di Alghero, tra salite, discese, scalinate e strette vie.

Fate un salto sia alla splendida parrocchia di San Leonardo che alla storica chiesa di Nostra Signora di Interrios, situata a 3 km dal paese. Girate tra le piccole viuzze e fermatevi in uno dei bar e trattorie in paese, sarà magnifico sentire gli anziani, arzilli e in buona salute, discutere in sardo riguardo le croniche locali, politica e sport. Non dimenticate di fare una bella foto alla stupenda scalinata posizionata al centro di Villanova e se passerete in zona in un periodo caldo state tranquilli, nei dintorni ci sarà qualche fontana di acqua potabile che arriva dalle montagne vicine. Cosa possiamo vedere nei pressi del paese? Ecco qualche suggerimento.

CASCATA S’ENTALE

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Situata in realtà nel comune di Padria ma a pochi km da Villanova Monteleone, potrete ammirare, accertandovi prima che ci sia acqua, una splendida gemma naturale fatta di flora, fauna, canyon e cascate: si tratta di Sa Entale. Il Rio Sentale è uno degli affluenti del fiume Temo e prima di immettersi nel fiume maggiore attraversa un bellissimo e suggestivo canyon formato milioni di anni fa, provate a immaginare la bellezza di questa location. Tra tutto il panorama, oltre la cascata, ciò che da nell’occhio è il bellissimo canyon che crea un suggestivo paesaggio tra vegetazione, acqua e una fauna endemica da rispettare. 

Il sentiero per arrivarci è tracciato solo attraverso gli omini di pietra, non è difficile arrivarci, basta sentire il rumore delle cascate e capirete che siete immersi nella natura. Avete voglia di fare un suggestivo trekking con guida locale? Contattateci, saremo lieti di aiutarvi.

OASI DI MONTE MINERVA

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Il Villanova (regione storica in cui si trova il borgo di Villanova Monteleone) è anche la zona adiacente al Meilogu, altra regione subsonica e massima testimonianza della storia geologica della Sardegna. Nei pressi di Villanova Monteleone, sempre nei dintorni di Alghero, è semplice trovare testimonianze riguardante la storia della geologia della Sardegna sotto forma soprattutto di vulcani spenti, aree laviche solidificate e veri e propri coni vulcanici.

E’ il caso del Monte Minerva, uno spettacolare bastione con la sommità piatta avvolta da una foresta e caratterizzata da un bellissimo paesaggio naturalistico con una rete di sentieri. L’ oasi di monte minerva è di straordinaria importanza per molti aspetti, sia naturalistici che storici tra necropoli e tombe preistoriche. Dalla cima è possibile avere una vista magnifica del lago Temo, di Monteleone Roccadoria , del paesaggio sottostante fin verso Bosa e il mare. Qua lo spettacolo è assicurato.

NECROPOLI DI PUTTU CODINU

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Sapete qualcosa delle tombe a domus della Sardegna? Ecco qua, le necropoli di Puttu Codinu sono un esempio tra rocce calcaree e tanta storia da raccontare. Sono delle tombe ipogeiche a domus de janas e distinguibili in 2 zone separate: una con 2 tombe e l’altra con 8 tombe. Una splendida zona sicuramente da visitare con una guida locale che vi descriva l’area, la storia e le leggende, c’è tanto da dire e da esplorare soprattutto riguardo la tomba numero 8 che esternamente presenta 2 mehir e internamente è caratterizzata da un anticella, la cella principale e i vani laterali in cui venivano messi i defunti. 

Delle tombe in cui sono presenti simboli affascinanti come per esempio la “falsa porta” tipica delle necropoli che rappresenta l’aldilà. Il sito è ottimamente preservato e curato sotto ogni aspetto, e dimenticavo: si ritiene che si sia cominciato ad utilizzare il sito dal Neolitico recente (3500 a.C.).

NURAGHE APPIU

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Facilmente raggiungibile anche da Alghero verso Bosa, ma sicuramente più vicino nei dintorni di Villanova Monteleone. Questo sito è stato per la maggior parte del tempo nascosto e immerso nelle campagne, ora il  nuraghe Appiu ha rivelato la sua unicità: il cortile, ovvero lo spazio che intercorre tra torre centrale (o mastio) e bastione, è coperto. L’unica, piccola apertura è nella parte alta, destinata a far filtrare la luce e, probabilmente, a permettere la fuoriuscita del fumo quando si accendevano i focolari.

L’edificio è un quadrilobato, con un accesso principale che conduce al cortile coperto, dal quale diverse aperture conducono al mastio e alle torri laterali. La torre centrale è alta 15 metri, e potrai osservare le coperture a tholos di due camere sovrapposte. Oltre al Nuraghe, il complesso comprende un villaggio di 200 capanne, un altro nuraghe ma monotorre, una tomba di Giganti, due piccoli dolmen e, poco distante, un recinto megalitico con un tempio a megaron

Localizzato in una posizione strategica e di fronte al magnifico sito naturale di Capo Marrargiu, sede del nostro Hike – Il Cammino Di Bernardu. Chissà, e chissà se tale fortezza non nasconda ulteriori sorprese, dato che molti ambienti restano ancora da scoprire. Una cosa è sicura: merita una visita.

Prenota il nostro Hike - Il Cammino di Bernardu

CHIESA SANTA MARIA DI CUROS

Nascosta in mezzo alla natura e nel silenzio più assoluto,  nel corso dei decenni il rudere di questa chiesa vede solo pecore, pastori e ogni tanto qualche esploratore, tipo noi di DRAN Experience. Ci siamo informati a riguardo, nonostante le difficoltà di reperire informazioni e attualmente sappiamo ben poco riguardo la chiesa di Santa Maria di Curos.

Si pensa che questa chiesa sia stata costruita intorno al 1200 e attraverso un testo del 1440 viene menzionato un certo “Villaggio di Curos” , che potrebbe avere un legame con la chiesa. Se avete voglia di esplorare la zona, con un minimo di senso dell’orientamento, potrete vedere un monumento storico e tornare, per qualche minuto, indietro nel tempo. Tra natura e nuraghi, ad Alghero e dintorni c’è anche la storia romani di Villanova Monteleone. Se siete curiosi potrete avere maggiori notizie e informazioni sull’entroterra della Sardegna visitando il sito Travel Planner Family.