


Alghero: Il paese del corallo rosso
Il Corallium Rubrum (Corallo rosso del Mediterraneo) è parte integrante dell’identità , della storia e della natura di Alghero.
Leggende, racconti e misteri legano il Corallo rosso, per molto tempo confuso per un vegetale, alla paese catalano di Alghero ma cosa sappiamo esattamente della storia, della biologia e del mercato di questa specie animale? Scopritelo assieme a Dranexperience.com
LA STORIA
Nella tradizione antica il corallo era connesso al sangue, immaginate che nella mitologia greca il mostro gorgone Medusa pietrificava con lo sguardo le piante trasformandole in coralli. Greci e romani usavano il Corallo nella farmacopea mentre i Celti ornavano con il corallo le briglie dei cavalli. In epoca classica, lentamente, il corallo viene visto anche come opera ornamentale e la pesca, insieme alla sua lavorazione, erano praticate in tutto il Mediterraneo. Grazie al suo impatto sull’economia di ogni paese, il mercato era controllato da autorità locali che ne rilasciavano le autorizzazioni per la pesca e vendita dietro il pagamento di tributi. La filiera era semplice: I ricchi stipulavano contratti con i proprietari di barche che a loro volta si affidavano ai corallari, i veri protagonisti nell’attività di pesca. Era poi fondamentale il ruolo degli artigiani, ovvero i maestri che trasformavano un prodotto grezzo in materiale di elevato valore.
Entrando nel dettaglio riguardo il legame tra il corallo rosso e Alghero, bisogna fare un balzo nel medioevo quando la potete famiglia Genovese dei Doria, che possedeva numerosi terreni in Sardegna, riscuoteva enormi tributi dal mercato del corallo. La situazione nell’isola cambiò dal 1320 circa, quando la corona d’Aragona entrò in possesso della maggior parte della Sardegna cambiando gli equilibri del sistema politico ed economico a favore loro. Tuttavia, la costa occidentale rimase ancora sotto il controllo genovese, almeno dal punto di vista del mercato del corallo.
Nel 1354, la corona d’Aragona conquistò Alghero imponendo loro il diritto di pesca tra Capo Mannu e Asinara. Iniziò così la lunga storia che lega Alghero al corallo rosso.
A LIVELLO SCIENTIFICO
Il Corallium Rubrum (nome scientifico del Corallo rosso del Mediterraneo) è una specie animale appartenente al Phylum dei Cnidari e più precisamente alla classe degli Antozoi. La sua caratteristica principale sta nel fatto che crea colonie dotate di scheletro calcareo e composto principalmente da Carbonato di Calcio. Colui che crea lo scheletro (non è altro che la “cacca” dell’animale) è il piccolissimo polipo, l’unità vivente della colonia di Corallo Rosso. Bisogna comunque distinguere la parola “Coralli” da “Corallo”, visto che i primi si riferiscono agli Antozoi in grado di creare colonie costituite da migliaia di polipi che formano barriere coralline, presenti attualmente solo nei mari tropicali. La parola Corallo invece si riferisce invece all’organismo che non è in grado di formare barriere, come il nostro Corallium Rubrum tipico del Mar Mediterraneo.
DISTRIBUZIONE
Parlando della distribuzione del Corallo rosso si può affermare che è ben presente in tutto il Mediterraneo fino alle coste africane, dall’isole di Capo Verde al Senegal fino alle Canarie, in ogni caso, le quantità più abbondanti si registrano in Sardegna (Da Alghero a Oristano) e in Corsica. Si può trovare dai 10 metri fino ai 200 metri di profondità e nelle zone poco profonde il loro habitat è soprattutto all’interno di grotte e strapiombi, zone comunque con poca illuminazione e tanto idrodinamismo, sono questi i fattori fondamentali che determinano la loro sopravvivenza.
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LA RIPRODUZIONE
Qualche nozione in merito alla loro riproduzione, che avviene sessualmente, con sessi separati a livello dei polipi. Dopo l’emissione dal polipo maschio, gli spermatozoi navigano alla ricerca del polipo femmina secondo un meccanismo di attrazione ancora sconosciuto, finché non lo trovano e lo fecondano. La giovane larva planula si sviluppa nei primi 20-30 giorni prima di uscire in pieno mare. Grazie alle ciglia di cui è fornita la planula cerca il luogo dove insediarsi per svilupparsi in una nuova colonia. (Vi ricordo che tutti i polipi sono legati, alla base e tra di loro, da tessuto comune). Uno dei motivi per cui il Corallium Rubrum, sotto forma di oggetto ornamentale, è costoso è dovuto anche al fatto che la sua crescita avviene molto lentamente, da 1 a 3 cm ogni 5 anni (pensate che nella zona di Portofino la crescita è stata attestata in 1 cm ogni 15 anni).
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ALIMENTAZIONE E RESPIRAZIONE
Il Corallo Rosso è considerato un sospensivoro, in particolare si nutre principalmente di organismi planctonici di piccole dimensioni (gamberetti, plancton) ed è in grado di assorbire anche materia organica disciolta. La cattura è facilitata dalla presenza di un muco che riveste i tentacoli: dopo il contatto, i tentacoli si ritraggono portando il materiale all’interno della cavità per la digestione. Non possedendo l’apertura anale, tutte le sostanze non assimilate e i prodotti di scarto vengono espulse attraverso l’unica apertura che funge anche da bocca, ne consegue la lenta formazione dello scheletro che sarà poi il materiale grezzo prelevato dai corallari. La respirazione avviene per scambi diretti con l’acqua di ossigeno e anidride carbonica, e il sistema nervoso è semplice, costituito da una rete di cellule nervose, e privo di cellule di senso specializzate.
IL LEGAME CON ALGHERO
Camminando nel centro storico di Alghero si respira aria di storia, tradizione e arte. Tra tutto spicca l’oro rosso, chiamato cosi a livello locale il Corallo Rosso (Corallium Rubrum), presente anche nello stemma ufficiale di Alghero, concesso dal re Pietro IV nel 1355 e non a caso Alghero è anche chiamata “La Riviera del Corallo”. Il corallo viene raccolto solo da pescatori autorizzati (esattamente 12) e ancora oggi viene lavorato dalle abili mani degli artigiani, che lo trasformano in gioielli unici e senza tempo. La pesca del corallo tradizionalmente veniva praticata con tecniche devastanti per l’ecosistema ma recentemente e dopo anni di lavoro è stato istituito un piano nazionale di gestione del corallo rosso. Il Piano disciplina le fasi iniziali di una filiera produttiva, la lavorazione artigianale del corallo, affinché vi sia una reale e concreta tutela della materia prima che da secoli rappresenta parte integrante del tessuto economico del territorio torrese e, soprattutto, della sua storia, tradizione e identità.
Ogni anno la pesca avviene tra maggio e ottobre e ogni pescatore può raccogliere non più di 2,5 kg di corallo, attraverso l’uso di un’ascia e ad una profondità non inferiore a 50 metri. È vietato quindi l’uso di robot subacquei.
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IL VERO VALORE DEL CORALLO DI ALGHERO
Nel corso dei secoli, la lavorazione del corallo rosso di Alghero è diventata sempre più precisa, presentando vere e proprie opere d’arte connesse soprattutto con l’arte e la tradizione locale. Un esempio su tutti è l’inserimento delle opere realizzate con il corallo in abiti sardi, gioielli e bottoni d’oro. Il corallo viene lavorato soprattutto con la tecnica dell’incisione, che permette di cambiare i rami, utilizzando tagli, limature, abrasioni e segatura.
Ad Alghero è presente anche la Scuola del Corallo e questo fa capire come la sua lavorazione artigianale ha mantenuto nel tempo un livello molto alto. A livello di prezzo di mercato, lo stesso varia a seconda della dimensione e del colore (più chiaro o scuro in relazione alla profondità in cui è stato prelevato). Per completare una collana per esempio, a volte ci vogliono anni di lavoro per trovare soprattutto coralli dello stesso colore, per questo motivo una collana di puro corallo può costare fino a 30 mila euro.
IL MARCHIO CORALLIUM RUBRUM AD ALGHERO
Nell’ottobre 2015 è nato il marchio Corallium Rubrum ad Alghero che unisce artigiani, commercianti, istituzioni come il Parco di Porto Conte e rappresentanti di associazioni di categoria. Sono state cosi create delle linee guide che tutelano e valorizzano il corallo rosso di Alghero, dai commercianti agli artigiani passando per i corallari che sono i veri artefici e coloro che “rischiano” la vita in fondo al mare. La bottega, per ottenere la licenza d’uso del marchio si sottopongono a rigorosi e periodici controlli, impegnandosi soprattutto a non commercializzare nel proprio esercizi prodotti realizzati con imitazioni del Corallium Rubrum. Attualmente sono presenti circa 20 aziende con il marchio e questo non fa altro che indirizzare meglio la clientela che desidera acquistare un prodotto ti alta qualità e che sia realizzato unicamente dal Corallium Rubrum, come vuole la tradizione. Il marchio è un vero e proprio certificato di competenza e professionalità da parte della bottega e dell’artigiano stesso. Come riconoscere il marchio? Natura, Identità e Storia. Il marchio è caratterizzato da rami di corallo rosso (Natura), la A di Alghero (identità) e le stradine del centro storico di Alghero (Storia) e luogo dove si trovano la maggior parte delle botteghe. Buone vacanze ad Alghero.